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Considerazioni sul Copyright:

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mercoledì 23 novembre 2016

Il non-senso del Senza


Ogni giorno ci troviamo di fronte a farina senza glutine, latte senza lattosio, caffè senza caffeina, bibite gassate senza zucchero, ma ci fermiamo mai a pensare che senso ha?

Che senso ha mangiare qualcosa senza, disgregato da una sua parte...
se sono celiaco non ha senso cavar via il glutine solo per poter continuare a mangiar pane e qui poi si dovrebbe aprire una parentesi gigante sul che tipo di colla viene usata per farlo lievitare e star unito e compatto....

se sono intollerante al lattosio (che fortuna aggiungerei ;-) ) perchè mi devo ostinare a bere il liquido di accrescimento dei vitelli, anche sotto forma di formaggi? senza poi andar lì ad aggiungere che avranno pur tolto il lattosio ma caseina e galattosio?

Se il caffè non mi fa dormire perchè continuarlo a bere? e potrei continuare ad oltranza perchè davvero a tavola ed al supermercato ci sono decine di esempi del genere...

ma che senso ha? Perchè denaturare un alimento (nel caso del latte nemmeno lo definirei alimento) e privarlo di qualche sua parte pur di continuare a mangiarlo?
Ricerche e studi, con il metodo riduzionista che le contraddistingue, hanno stabilito che determinate "parti" di alcuni alimenti non sono l'ideale per noi, ma perchè non ragionare un po' fuori da questi schemi preconfezionati?
Se ci fa male una parte di essi perchè continuare a mangiarli?

Perchè non iniziamo a domandarci se ci serve veramente la fettina di pane sbiancato per renderci felici... se ci fa veramente bene un formaggio a cui dopo tutti i processi industriali già previsti hanno tolto una piccola parte quindi un processo industriale aggiunto...
ci serve davvero bere bibite gassate dolcificate con prodotti chimici e tossici?

siamo davvero sicuri che sia utile mantenere vivo un "rituale", un'abitudine? Se ci fa male un certo prodotto perchè ci ostiniamo a cercare lo stesso prodotto "senza"? Non sarebbe più razionale smettere quell'abitudine e prenderne una più sana e naturale?

Purtroppo credo che tutti questi controsensi siano parte di qualcosa di più grande, di più profondo... siamo in una società in cui ci si vanta che nel sapone dei piatti c'è vero limone e non ci si preoccupa se il colore del succo di frutta rosso vivo sia in realtà dovuto alla cocciniglia (un insetto)...

Mi piace pensare che siamo nell'era del Risveglio, dove velo dopo velo smetteremo di farci ingannare dalla pubblicità e razionalmente rifletteremo di più su ciò che portiamo in tavola o ci spalmiamo addosso o ingeriamo sotto forma di medicine o integratori.

Tutto diventa parte di noi, le nostre cellule si nutrono di Tutto ciò che ingeriamo, anche attraverso la pelle, riflettiamoci veramente su ciò di cui vogliamo essere fatti...

con amore

Mary

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