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Considerazioni sul Copyright:

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Tutto ciò che scriviamo non ci appartiene, perché appartiene già all'Universo e non c'è NESSUNO che se ne può attribuire la paternità.

Il nostro materiale siete liberi di riprodurlo, diffonderlo, interpretarlo, fraintenderlo, distorcerlo, alterarlo, potete copiarlo citando la fonte oppure pretendere di esserne voi gli autori, senza bisogno di chiedere il consenso.


martedì 21 novembre 2017

La bellezza è dentro di noi

Dedico questa poesia a me ed a tutte le donne del mondo

affinchè non aspettiamo di arrivare ad 80 anni per indossare il cappello color porpora ;-)




A 3 anni Lei si guarda e vede una regina;

a 8 anni lei si guarda e vede cenerentola;

a 15 anni lei si guarda e vede la brutta copia di qualcun'altra: 
"Mamma non posso andare a scuola con questo aspetto!";

a 20 anni lei si guarda e si vede: troppo grassa… troppo magra… 
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… , 
ma decide che uscirà di casa lo stesso;

a 30 anni si guarda e si vede troppo grassa… troppo magra… 
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… , 
ma decide che non ha tempo di sistemarsi e che uscirà lo stesso;

a 40 anni si guarda e si vede troppo grassa… troppo magra… 
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… , 
ma dice: "Almeno sono pulita." ed esce di casa lo stesso;

a 50 anni si guarda e si vede "esistere" 
e se ne va dovunque abbia voglia di andare;

a 60 anni si guarda intorno e vede che tutte le persone che hanno perso 
più tempo di lei tempo a guardarsi troppo allo specchio non stanno meglio di lei. 
Esce di casa e conquista il mondo;

a 70 anni si guarda e vede saggezza, capacità di ridere, di saper vivere. 
Esce di casa e si gode la vita;

a 80 anni non perde tempo a guardarsi. 
Si mette in testa un cappello color porpora 
ed esce per divertirsi col mondo.



venerdì 10 novembre 2017

L'estate di San Martino


Oggi è San Martino e mi sono ricordata di una storiella che mi raccontavano a scuola da piccola:

si dice che San Martino in questo giorno, andando in giro a cavallo, nell'incontrare un povero gli avesse offerto metà del suo mantello per farlo riparare dal freddo...
più in là trovandone un altro gli avesse dato l'altra metà...
a quel punto Dio, nella sua "immensa misericordia", per premiarlo per questa sua bontà d'animo e non farlo morire di freddo, avesse fatto diminuire il freddo e per questo tutti gli anni in questo giorno è sempre una bella giornata...

bello :-)

morale della favola: comportati bene nella vita che verrai premiato...

ma or ora mi viene in mente che finchè erano i due poveri a morir di freddo andava bene, San Martino cede il suo mantello e non va più bene?
mmmmm

ok, è una metafora e serve da insegnamento, ma mi sembra che come al solito dietro le "storielle" da bambini ci sia sempre un messaggio poco evolutivo...

prima di tutto se sei povero conti poco...

in ogni caso comportati bene che Dio ti osserva e se ti va bene che sei tra i preferiti potrebbe fare qualcosa di buono per te...

per ora colgo solo questo ma chissà quanto c'è dietro e penso a quanto siamo "condizionati" nel nostro viver quotidiano da questi insegnamenti cattolici che ci venivano passati a scuola, in chiesa, etc...

Fortuna che siamo entrati nell'Era del Risveglio, tantissimi bambini non sono più condizionabili come noi e per noi c'è ancora speranza da adulti per capire certe dinamiche... ma bisogna volerlo....
quindi occhi ed orecchie aperti, cervello acceso e...

buona estate di San Martino

Mary

giovedì 26 ottobre 2017

L'Ego travestito da cuore



"Le persone consapevoli non litigano, si chiariscono.
Chiariscono a se stesse e all'altro ciò che hanno frainteso o che non hanno compreso.
Chiariscono a se stesse e all'altro quale fragilità o insicurezza è venuta fuori, e su quella lavorano.
Le persone consapevoli non hanno bisogno di fare esempi, citare altri episodi e divagare, ma rimangono nel nodo del qui e ora e lo sciolgono con amorevolezza,
perché solo così possono continuare a tessere la loro vita senza dolorosi strappi."
(Giovanna Lombardi)

Facile a dirsi, ma non sempre a farsi ...
Innanzitutto non bisognerebbe mai arrivare ad un chiarimento, le cose dovrebbero essere sempre chiare e mai offuscate dalla rabbia e dal rancore...

Ogni episodio andrebbe chiarito il prima possibile e non rimuginarci su per mesi ... quando si arriva a dover chiarire un certo numero di situazioni c'è già una sconfitta della sincerità e del Cuore.

Spesso infatti le richieste di chiarimento vengono più dalla mente e dall'ego e quasi mai dal cuore ... In certi casi qualcuno potrebbe consigliare di lasciare a casa l'Ego, ma poi ci si rende conto  che a casa rimane quasi sempre proprio il Cuore ...  

Quest'affermazione può risultare scomoda e tagliente (ma anche la sincerità a volte lo è) e magari frutto dell'ego  ... ma in certe situazioni è quasi sempre l'ego a parlare è inutile che ce la raccontiamo ....

ad esempio:
- quando si cerca un chiarimento e poi ci si coalizza per sottolineare ed enfatizzare i presunti comportamenti scorretti subiti, focalizzando l'attenzione sul proprio punto di vista, fino ad arrivare a ridicolizzare e sminuire i torti e le provocazioni subiti dall'altro non c'è Cuore, ma solo Ego ...

- quando in un chiarimento di gruppo vengono  ritrattate precedenti scuse fingendosi offesi per situazioni per le quali ci si era precedentemente scusati con imbarazzo, è chiaro che non c'è Cuore ma solo una coalizione di Ego ben orchestrata da un bravo manipolatore ...

- quando il gruppo (o parte di loro) diventa branco e il chiarimento diventa un'inquisizione (contro una o due persone) fino ad arrivare a sbranarli emotivamente è chiaro che non c'è Cuore ...

Ovviamente non è corretto generalizzare non tutte le persone arrivano ad un chiarimento armate di Ego e con il silenziatore al Cuore, ma quando queste sono in prevalenza anche il vero Cuore di pochi (solitamente persone  non coinvolte nei fatti) viene facilmente oscurato.

Solitamente dopo un "chiarimento" unilaterale come quello dell'esempio sopracitato ci sarà chi con l'aiuto del branco e delle manipolazioni è riuscito a far prevalere il proprio ego  e le proprie ragioni che sarà convinto che tutto sia risolto, ma non è così.

Chi è stato "vittima" del chiarimento/inquisizione non può però considerare tutto risolto, il suo Ego sarà arrabbiato, il suo Cuore ferito e deluso ... almeno inizialmente  poi arriverà la folgorazione ...

Poco importa se il tutto è successo perchè si è staccata la spina, per invidie, per rancori non chiariti o per altro ... ciò che è importante è aver capito che la vibrazione è cambiata.

Ci si rende conto che si sta combattendo (o ci si sta difendendo) ma per cosa?
A cosa servirebbe far prevaricare il proprio ego sull'ego altrui cercando di dare altre spiegazioni? 
A cosa servirebbe restare attaccati ad un gruppo, divenuto branco (manipolato) per coalizzarsi contro di lui e sbranarlo emotivamente? 
A cosa serve capire qual è stata la causa scatenante?

Non è possibile proseguire il percorso in un gruppo di individui dove la maggior parte ha una vibrazione ed una sensibilità diversa ... diversa non vuol dire migliore o peggiore ma solo differente e quindi non in linea con la propria ... in questi casi quindi meglio darci un taglio per evitare altre sofferenze , per il bene di tutti.

Ognuno sperimenta ciò che deve, sempre !
C'è chi sperimenta la delusione, la soddisfazione, l'attaccamento, la rabbia,la manipolazione ... è tutto perfetto così siamo qui per sperimentare, crescere ed imparare e nessuno può risparmiarci tali esperienze se sono sul nostro percorso.

Quindi ad un certo punto non rimane che ringraziare per il bel percorso fatto insieme, prendere atto di non essere nella vibrazione del gruppo e proseguire per la propria strada consapevole che non incontriamo nessuno per caso e che tutto va come deve andare senza rancore e senza attaccamento.

Felice Vita
Salvatore



martedì 24 ottobre 2017

Darci un taglio


Da un bel po' di anni avevo sempre i capelli corti, poi qualche mese fa ho iniziato a farmeli crescere sopportando tutti quelli che per me erano fastidi dimenticati ed in barba alla comodità credevo di aver scelto io di farli crescere.

Un paio di settimane fa invece ho preso una decisione netta e li ho tagliati. Libertà ritrovata ....
Da lì però ho iniziato a farmi qualche domanda sul vero motivo per cui me li stavo facendo crescere ed ho capito che una piccola parte di me aveva voglia di omologazione: 
non sei abbastanza femminile con i capelli corti

oh cavolo... proprio io che dico e scrivo spesso di fare scelte consapevoli, partendo dalla tavola, proprio io che pensavo di essere fuori dagli schemi e dalla "tradizione" in realtà c'ero dentro con tutte le scarpe...

ma tutto serve e tutto ha uno scopo perchè questa nuova consapevolezza corporea mi ha portato a vedere una "consapevolezza più sottile":

quante volte ci ritroviamo a dare tutto per piacere agli altri? quante volte riempiamo le "brocche" agli altri aspettandoci che loro in cambio riempiano la nostra? 

l'aspettativa è vana perchè non è giusta: solo Io posso riempire la Mia "brocca" e tutta l'acqua che avanza poi potrà essere distribuita anche fuori di me ma se la mia si svuota per riempire quella altrui allora c'è qualcosa che non va...

Non esiste la perfezione o l'amore incondizionato in questa scuola chiamata Terra, ma esistono appunto delle lezioni da imparare e lasciando andare i dispiaceri impararle e non ritrovarsi più nelle stesse condizioni... altrimenti non c'è problema: la Vita ci farà affrontare ancora ed ancora sempre la stessa cosa finchè non l'abbiamo capita.

Stavolta credo di averla capita...

Con un Cuore dolorante ho toccato il fondo ed ora ho voglia di riprendere la salita...

Tutto ciò che ci capita, che sia un problema di salute o un amico che ci tratta male o peggio, è sempre qualcosa che possiamo superare, ne abbiamo le forze necessarie altrimenti non accadrebbe perchè la Vita, l'Universo, Dio, comunque vogliamo chiamarla/o è Amore.

Con il cuore ferito capisco che per un bel po' ho cercato di riempire tanto le brocche altrui che la mia è quasi vuota e non mi va più, non ci sto più... non ne ho più voglia...

sì perchè non è questione di ego e di chi ce l'ha più grosso... non è una gara a chi ha ragione o chi torto... 

semplicemente prendo atto di certi comportamenti, di certi atteggiamenti, dei miei stessi errori e non ci voglio più ritornare sopra perchè non voglio avere ragione, voglio solo ritrovare il mio centro... voglio solo riempire la mia brocca e leccarmi le ferite...

una persona mi ha detto: quando la tua bambina interiore fa i capricci picchiala ....

no cara: la mia bambina interiore ha fatto i "capricci" perchè si è sentita poco amata prima da me stessa e poi da tutti gli altri (non tutti naturalmente, solo quelli che si sono trovati ad insegnarmi qualcosa in questo momento della mia vita)...
io Amo la mia bimba interiore e d'ora in poi mi impegno a non trattarla più male pur di assecondare gli altri, pur di piacere agli altri....
se pensi che bisogna picchiarla mi dispiace per te ma penso che tu debba cominciare a chiederti se ti ami.

Ho condiviso queste parole non per lamentarmi o per puro sfogo, forse un po' di sfogo sì perchè scrivere mi aiuta a "riordinare" i pensieri, ma perchè ognuno di noi potrebbe trovarsi nella mia situazione e se posso accendere una lampadina in quel buio ne sarei felice.

Non ho rancore per nessuno e l'ho anche detto ad alta voce: io ricomincio da qui... pagina bianca... certo però che d'ora in poi prima di fare una cosa chiedo alla mia bimba interiore se è felice di farlo o lo farebbe solo per sentirsi dire "brava, ti voglio bene".

Ti voglio bene e ti amo diciamocelo un po' più spesso a noi stessi e mettiamolo in pratica tutti i giorni, quando ci troviamo a dire Sì agli altri dicendo No a noi stessi, facciamo solo ciò che ci fa stare bene e ci fa essere Felici e quando ciò accade di conseguenza anche chi è intorno a noi è felice, senza esserci svuotati noi per farlo.

Con Amore <3

Mary

mercoledì 4 ottobre 2017

Oggi voglio stare spento…


Capitano giornate in cui hai solo voglia di stare spento, al massimo di piangere, senza un apparente motivo …. senza un motivo valido, forse per qualche ragione che ritenevi superata ed invece non lo è.
Avresti voglia di tirare il freno e prendere l’uscita di emergenza, sarebbe la cosa più facile ed apparentemente meno dolorosa, ma razionalmente sai che non è la cosa migliore da fare né a livello evolutivo né a livello materiale.
Quindi che fare?
Nulla, o perlomeno il meno possibile …. Bisogna evitare di reprimere i propri sentimenti ed accogliere le proprie emozioni, cercando di esprimerle possibilmente in maniera non distruttiva, ma senza sfuggire ad esse riempendosi la giornata con altre attività e distrazioni.
Questa è la teoria … la pratica è un po’ più complicata perché ci sono tanti schemi, orgogli, abitudini, status quo  ed influenze esterne che ci rendono poco fattibile quello che invece sarebbe la cosa più semplice e naturale: parlare chiaro, essere sinceri ed andare al nocciolo del problema, affrontando chi o cosa ha generato questa situazione oppure meglio ancora, lasciar andare l’accaduto,  facendo tesoro dell’utile insegnamento che ci ha donato e fluendo nella vita memori di questa esperienza.
Solitamente ed ultimamente io sono più incline a questa seconda opzione, ma non si può mai dire … :-)
Intanto scrivere mi rende la situazione più chiara e mi permette di esprimermi in libertà … e per questo Ringrazio.
Felice Vita
S.

domenica 1 ottobre 2017

Onde pensiero


E' da un bel po' che non guardo la TV, o direi meglio che non la subisco, perchè mi sono resa conto che una volta eliminata quella fonte di influenza negativa continua i miei pensieri si sono sentiti molto più liberi e felici.

Mi spiego meglio ho la sensazione, per non dire certezza, che la TV, come tutti gli altri mezzi di comunicazione, venga usata per creare vere e proprie "onde di pensiero", scatenare emozioni di paura e odio, dividere le persone in gruppi di credenze e più in generale convincere la persona di fronte la TV che quel pensiero o emozione che prova non solo sia reale ma sia anche frutto della propria mente, in una spirale vergognosa a parer mio di vera e propria manipolazione mentale.

Occhio a credere a tutto quello che ascoltiamo o vediamo, per un attimo se vi va cercate di guardare un telegiornale in modo distaccato, iniziando dalle musiche usate verrete subito trascinati giù energeticamente, ascoltate poi il tono drammatico usato per dare certe notizie e l'incalzare di quelle negative.

Saremo milioni su questo pianeta perchè concentrarsi su quei due - tre casi non belli?

Quando ascolto e leggo di razzismo (sì perchè in questo periodo l'onda di pensiero che vedo più forte è questa) mi viene in mente che prima e durante la seconda guerra mondiale una persona si dice abbia sterminato un'intera razza, ma l'ha fatto tutto da solo? Non credo proprio, in realtà mesi e anni prima ha creato odio verso quella razza all'interno del suo stato: vogliamo veramente ripetere questa storia? Il passato ancora una volta non ci insegna nulla? 

Non metto in dubbio che ci siano persone che non siano tanto brave e che possano fare qualcosa di non bello, ma è davvero giusto far di tutta un'erba un fascio? Non ci dimentichiamo che i "maestri della manipolazione" quando parlano di noi italiani ci definiscono (o forse definivano) "pizza, mafia e mandolino"...

Giudicare qualcuno è sempre sbagliato, ma giudicare un'intera razza generalizzando il comportamento di una singola persona è anche peggio.

Il problema è che la TV attraverso musiche inquietanti ed immagini che vanno ancora più in profondità a livello inconscio agisce proprio da "lavatrice", lava via tutto ciò che c'è di individuale e reale e lascia queste "informazioni" che diventano "onde di pensiero collettivo" perchè vedo intorno a me persone che fanno gli stessi ragionamenti, dicono le stesse frasi e capisco che non è farina del proprio sacco...

E' un po' come quando un comico o un personaggio televisivo  in TV tira fuori una frase che diventa un tormentone e tutti iniziano ad usarla nel quotidiano, ok può essere divertente in questo caso ma quanto ci fa bene a livello energetico farci invadere da queste onde?
Quanto può essere costruttivo per la nostra anima ripetere "muoro" o "mai una gioia"? A parte la risata momentanea cosa mi rimane? Che la vita non mi dà mai la felicità? Ci pensiamo a quello che diciamo? Le parole sono importanti: la parola crea.

Ora mi sono concentrata sul problema odio verso un gruppo di persone, ma ad ascoltare il TG c'è dietro l'angolo una guerra lì per scoppiare da un minuto all'altro, un'epidemia ci distruggerà nel giro di pochi secondi e la crisi è sempre lì col fiato sul collo...

ma quanto di ciò e reale? quanto di tutto questo non serve invece a "CREARE" la nostra realtà?

 La fisica quantistica ci ha fatto capire come siamo noi, attraverso i nostri pensieri e le nostre emozioni, a creare la nostra realtà, pensieri ed emozioni letteralmente materializzano ciò che vediamo fuori, il mondo non è qualcosa di separato da noi ma ognuno di noi contribuisce a creare il suo e siamo tutti collegati ed interagiamo attraverso la materia.

Quindi tutto questo che significa? Se io tutti i giorni guardo e mi faccio influenzare dal tg e da tutte le trasmissioni tv (non ne salvo proprio nessuna) nel mio mondo creo paura, pericolo, odio, separazione etc etc...

"sì però quelle cose succedono davvero e quei tipi lì non sono difendibili": non li sto difendendo nè giustificando, dico solo che non serve a nulla pre-occuparsi di ciò che è così incontrollabile perchè fuori dalla nostra portata.

Ognuno di noi può e deve migliorare solo sè stesso, non cercare di cambiare il mondo e nel migliorare sè stesso cambierà il mondo.

Quando si smette di dare ascolto alla paura, quando si spegne quella scatoletta, ma si smette di leggere anche il giornale o alcuni siti internet, si inizia a sentire qualcos' altro, qualcosa che nasce da dentro e che senti come più reale e vero: la nostra anima, la parte più profonda di noi vorrebbe parlarci, vorrebbe interagire più spesso con noi, vorrebbe farci capire che la realtà non è quella che ci vogliono far credere e che noi siamo qui per fare esperienza, esperienza d'Amore, di gioia, di felicità...

Indurire il proprio cuore e chiudersi alla gioia della vita perchè da qualche parte là fuori ci hanno detto che c'è da aver paura, c'è pericolo di tutto e che se non è il nostro vicino di casa che ci ammazzerà lo farà la guerra o il fuori di testa di turno a cosa ci serve? A nulla, non ci fa VIVERE più, viviamo col fiato sospeso, con la paura di girare l'angolo...

ma dietro l'angolo c'è SOLO la realtà che creo io, nient'altro, quindi più che aver paura del fuori devo iniziare da me e sostituire la paura con l'AMORE ed allora dietro l'angolo troverò solo la vita d'amore in cui già sono ORA.

Con Amore <3

Mary


mercoledì 13 settembre 2017

Il Risveglio per me


Sullo sfondo cielo decisamente nuvoloso, una tipa al telefono: "Oggi hanno dato bello in TV, domani sarà brutto..."


Da quando abbiamo smesso di VEDERE? Da quando abbiamo smesso di usare il nostro SENTIRE?
Abbiamo tutto ma non siamo felici, perchè? Perchè ci hanno detto che la felicità non esiste....

Abbiamo delegato la nostra salute ai medici, la nostra libertà ai politici, la nostra spiritualità alla religione... ci facciamo dire dalla TV che pensieri ed emozioni provare...

Non ci siamo resi conto che con il tempo la tecnologia è avanzata così tanto da renderci schiavi felici di esserlo... 

Quanti di noi escono di casa senza portarsi dietro il cellulare? Anche di tanto in tanto, non dico sempre....
Quanti di noi programmano una passeggiata o altro senza guardare il meteo?
Quanti di noi al primo fastidio fisico corrono dal medico?
Quanti di noi riflettono su ciò che portano in tavola o che spalmano sulla propria pelle?
Quanti di noi si ritrovano a ragionare sugli eventi della vita in modo autonomo senza farsi condizionare dal "pensiero massificato", dalla moda o dal "presunto" buon senso comune?
Potrei continuare all'infinito, ma non serve...

Volevo solo darvi uno spunto di riflessione, fermatevi un attimo e pensate alle decisioni che prendete tutti i giorni, più o meno importanti... quante decisioni siete veramente voi a prendere e quante invece sono prese "a caso", "ho sempre fatto così", "gli altri fanno così", etc ?

Il Risveglio non è cosa da poco, mi rendo conto e forse ci sarà qualcuno che neanche ci arriverà in questa vita, ma se è scritto che ti risvegli spero di essere utile con ciò che scrivo.

Personalmente è iniziato tutto dopo un grande shock, i grandi accadimenti storici causano la morte di moltissime persone ma fanno anche da catalizzatore per gli altri, per quelli che iniziano a farsi delle domande e trovano le risposte che RISUONANO con il proprio SENTIRE ed allora qualcosa dentro cambia, cade il velo e si scopre cosa c'è oltre... ed è lì che si inizia a VIVERE in consapevolezza...

Non basta, o potrebbe non bastare, per me è stato necessario uno shock personale molto forte e doloroso per poter fare il salto completo. 

E' per questo che tutto ciò che ci accade, anche se apparentemente negativo, è sempre perfetto: ci serve per fare esperienza, ci aiuta a togliere il velo che non ci fa GUARDARE, ci serve a capire che la vita vera è fatta di tanti PRESENTI, non è più ieri e non sarà domani... E' ORA

La vita vera è accorgersi di quanto è bella la vita, di quanto è bella la natura e quanto siamo belli noi.

Siamo abituati tanto ad essere "connessi" al pc, al telefonino, ai social network che ci siamo SCONNESSI da noi stessi, tendiamo a vivere una realtà sconnessa dalla nostra vera essenza ed affidiamo tutto agli altri, ma così però anche la nostra stessa vita dipenderà dagli altri, così anche la nostra felicità dipenderà dagli altri.

La felicità è nelle piccole cose, la felicità è accorgersi che nonostante tutte le cose brutte che mi sono successe sono ancora qui, la felicità è sentire che sono unica così come sono e mi amo in tutti i miei difetti fisici perchè sono stati quei difetti fisici a farmi arrivare fino a qui.
La felicità è sentirsi liberi di non ascoltare (farsi condizionare) i mass media e se qualche cosa mi arriva per altre vie riuscire a capire sempre dove vogliono andare a parare quando danno una certa notizia o se si mette in rilievo un determinato evento... e per mass media intendo anche i social network: felicità è usarli non farsi usare...
La felicità è accorgersi del cinguettìo degli uccellini, del riflesso della bellezza della natura in una pozzanghera dopo la pioggia...

Sconnettiamoci dalla tecnologia più spesso e riconnettiamoci di più a noi, agli altri e alla Natura...
Invece di cercare le risposte in un pc o in un telefonino, di qualsiasi argomento si tratti dal meteo alla medicina, usiamo questo bellissimo strumento (il corpo, la mente) che ci permette di interagire in questo pianeta, cerchiamola dentro di noi la risposta, non c'è maestro fuori di noi, il maestro è dentro di noi, la nostra vera ESSENZA è lì dentro di noi che aspetta solo di essere VISTA ed ASCOLTATA.

Felice Risveglio

con amore

Mary

giovedì 31 agosto 2017

Tutto va, come deve andare …




Le persone nella nostra vita vengono e vanno …
Così come le situazioni e tutte le vicissitudini …
Vengono e vanno per farci sperimentare sentimenti, emozioni, l’attaccamento, il distacco … la sofferenza sta nel non comprendere questo, nel non accettarlo, nel non lasciar andare, nel resistere al Cambiamento che in realtà è Vitale così come inevitabile in un percorso evolutivo di qualunque genere.
Sperimento dunque Sono … questo dovremmo ricordarci quando restiamo impantanati nei voli pindarici della nostra mente ...
Felice Vita
Salvatore


martedì 22 agosto 2017

Né troppo Ego, né troppa Umiltà

In un mondo perfetto potremmo vivere con un Ego ridotto quasi a zero perché anziché identificarci con l’Io saremmo identificati nell’UNO.
In un mondo così non ci sarebbero competizioni, conflitti, sopraffazioni e prepotenze e la cooperazione,  la condivisione e l’umiltà sarebbero universalmente praticati.
Purtroppo non viviamo (ancora) in una dimensione di perfezione …

Di Ego abbiamo già parlato in molti post su questo blog (potete leggerli qui: Link articoli che parlano di Ego ), quindi oggi mi premeva di parlare del "pericolo" della “troppa Umiltà”.

Nei Secoli religioni, governi e sette hanno avuto il controllo sulle masse mantenendo il singolo essere umano medio umile e sottomesso facendogli credere che avesse bisogno di essere suddito o seguace di qualcosa o qualcuno per vivere dignitosamente nella materia ed avere la possibilità di evolvere nello spirito.

Le religioni maggiori (e chi le ha controllate/manipolate) hanno creato delle vere e proprie convinzioni globali dove la ricchezza, l’indipendenza,  la ricerca della saggezza, la libertà spirituale e persino la Felicità sono associate al male …

L’intera umanità, questo sentimento di sottomissione e schiacciante umiltà se lo porta addosso da sempre  a prescindere dal fatto di seguire o meno una determinata religione, fazione politica o setta.

Questo sentimento di inferiorità viene poi portato nella vita di tutti i giorni, dove ci si identifica con i propri limiti fisici, con gli schemi imposti e con l’indispensabile sudditanza dagli altri di cui crediamo di aver bisogno.
Ci dimentichiamo di essere Divini e di poter essere Maestri soprattutto di Noi stessi e all’occorrenza degli altri a cui possiamo dare ed insegnare più di quanto immaginiAmo .

Nella Vita ci vuole EQUILIBRIO, SEMPRE !
Finché saremo troppo umili continueremo ad affidarci sempre e solo agli altri (guru, maestri spirituali, accademici)  ed a sottostimare il nostro enorme potenziale …

Bisogna capire che è importante imparare, scoprire e fare esperienze e per questo è giusto seguire le indicazioni di chi ne sa più di noi, senza però mai affidarsi ciecamente e completamente alle altrui esperienze perché altrimenti rischieremmo di fare l’altrui strada e non la nostra.  

Pensiamo sempre  di aver bisogno di altri insegnamenti, corsi, seminari ... di non essere mai abbastanza ... invece di capire che noi Siamo !
Ci concentriamo troppo sull'avere : attestati, competenze, seguaci ... e mai sull'Essere e sul Sentire.

Spesso anche chi eccede nell’Ego e nella personificazione dell’io pecca di TROPPA umiltà, nel senso che talvolta arriva a credere di poter trovare soddisfazione e felicità solo nella sudditanza e sottomissione altrui. Questo è solo un altro raccapricciante modo per sottovalutare le proprie divine potenzialità , senza capire che per evolvere davvero non dovremmo né sottomettere, né essere sottomessi ad alcuno … senza maestri e senza discepoli … senza superbia e senza umiltà …. Semplicemente sentirsi parte del tutto seguendo e facendo esperienza del proprio percorso.

Felice Vita

Salvatore  

venerdì 18 agosto 2017

Voli pindarici della mente vs Presenza


La Mente mente, ma non solo … la Mente filtra, elabora, manipola, divide, cataloga, ricorda, se necessario inventa … ci fa girare in tondo, talvolta ci fa andare in loop rimuginando su situazioni che considera irrisolte …


Perché ?

Perché è il suo “lavoro” … ragionare, analizzare razionalmente quello che accade, cercare soluzioni … tutto perfetto, tranne quando questi processi portano all’attaccamento a situazioni ed eventi (spesso del passato o del futuro) che causano solo un inutile ed infruttuoso dispendio di energie.


Gli eventi del Passato possono portare a rimorsi e recriminazioni su situazioni che ormai non possiamo modificare, gli eventi del Futuro possono portare ad ansie e paure spesso immotivate.

Lasciamo andare il Passato per meglio Fluire nel Presente verso il Nostro radioso Futuro.


È giusto imparare dai propri errori del Passato e prevenire possibili eventi spiacevoli del Futuro, ma possiamo fare tutto questo solo restando nella PRESENZA, vivendo il momento e senza farsi condizionare troppo dagli schemi indotti dal nostro vissuto che ci portano a proiettare paure e blocchi sul nostro avvenire.


Cominciamo a pensare che è tutto perfetto così … errori, situazioni spiacevoli, contrasti … i momenti brutti ed i momenti belli fanno tutti parte del Nostro percorso Animico, del nostro Viaggio che siamo venuti a fare qui.


Ogni persona che incontriamo fa parte del nostro percorso, nessun male viene per nuocere e tutto è evolutivo.

Vivere in questa vibrazione è un passo evolutivo straordinario e determinante al nostro cammino verso l' Unione col Tutto.



Uno degli errori più comuni che si commettono a causa della mente iper-attiva ed iper-razionale è il cercare di riempire ogni momento della giornata e della nostra vita con qualcosa o qualcuno …


Lo schema che ci è stato inculcato dalla società e dal contesto in cui viviamo è che esiste solo il FARE, il progettare, l’organizzare …


Indossiamo maschere su maschere per eseguire al meglio il compito che crediamo ci sia stato assegnato del buon marito, bravo figlio, fidato amico, affidabile collega … ma in realtà Noi chi siamo? Cosa ci piace fare davvero? Cosa siamo venuti a fare qui?


La Mente cerca di non porsi queste domande semplicemente perché non si può rispondere ad esse a livello razionale.


Spesso quindi siamo portati ad aver paura del NON FARE ed allo stare da soli con Noi stessi perché questo ci porterebbe a farci queste domande alle quali solo restando nella Presenza, momento per momento, possiamo provare a rispondere.


Quando restiamo soli con Noi stessi e smettiamo di cercare di riempire il vuoto che proviamo dentro con qualsiasi cosa, possono sopraggiungere inizialmente sentimenti come tristezza, malinconia e persino depressione … sentimenti che vanno vissuti, riconosciuti ed accettati e che non vanno rifiutati rifugiandosi in situazioni e riempitivi vari.


Il NON FARE spesso è percepito anche come apatia, invece staccarsi dai continui accadimenti e “riempimenti” quotidiani è la sola strada che può portare alla Presenza ed alla scoperta di sé.


Vivere in Presenza ogni esperienza, situazione e sentimento della Nostra Vita fa parte del Gioco, fa parte della nostra Evoluzione, fa parte del Viaggio.


Felice Viaggio
Salvatore

Amore è ...


Dai agli altri ciò che vorresti ricevere...

Essere in Presenza significa dare al mondo ciò che vorremmo ricevere noi dal mondo....

smettiamo di elemosinare l'Amore dagli altri, l'Amore è in noi e quando lo ri-scopriamo ci accorgiamo che ne abbiamo così tanto per noi che riusciamo a darlo anche al mondo intero

<3

con Amore

Mary

giovedì 10 agosto 2017

Personalità e maschere 2

Ho appena finito di scrivere "personalità e maschere" (link qui), ma mi sono autofatta una domanda:
quindi da adulti non si indossano più maschere?



In realtà credo che seppure in modo diverso ci si crea comunque una "zona di confort" dopo aver superato quella iniziale... inevitabilmente nel confronto con gli altri, anche se possiamo re-inventarci daccapo ci portiamo in ogni caso un vissuto dentro che ci condiziona e ci spinge a comportamenti inconsci.

La vera liberazione avviene nel momento in cui gettiamo via tutte le maschere e decidiamo di vivere sempre di più presenti a noi stessi, sempre più connessi con il nostro vero Sè, senza farsi guidare dal pilota automatico chiamato "abitudine".

Vi ricordate quando prendevate le prime lezioni di scuola guida? eravate perfettamente presenti a voi stessi, attenti a tutte le azioni che dovevate fare (cambio, manubrio, freccia, curva, auto che incrociamo, scooter che ci sorpassa, etc etc)... dopo 10 anni di patente come guidate?

Lasciamo da parte i tanti lobotomizzati (perdonatemi il giudizio, ogni tanto uno sfogo ci sta ;-) ) che chattano o vedono facebook mentre guidano come se non avessero il tempo di farlo in altro momento, ma solitamente guidiamo senza pensarci su, cambiamo marce e percorriamo strade senza star lì a prendere la misura dell'auto per sapere se ci passiamo in quella strettoia... ecco quindi che il "pilota automatico" è inserito e ci ritroviamo a percorrere le stesse strade di sempre senza riflettere su quello che facciamo, così è anche nella vita talvolta....

Ci ritroviamo a Re-agire ad un evento o ad una frase che ci dice un amico o un estraneo come quella bambina ferita da piccola e finchè non capiamo qual è la ferita che siamo venuti a sciogliere ce ne ricapiteranno continuamente e con il pilota automatico (inconscio) inserito continueremo ad essere quella bambina, quella maschera.

C'è sempre tempo per cambiare, non siamo alberi, c'è sempre tempo per spostarci, ma non per fuggire...

Per esperienza personale non serve a nulla "fuggire", gli irrisolti ce li portiamo dietro, cambiano gli "attori" che abbiamo intorno ma la scena è la stessa...
In alcune occasioni, nella mia vita, quando la maschera/personalità mi inizia a stare stretta inizio a sentire quel "formicolìo", quella voglia di fuga, ma non è cambiando casa, città o amicizie che si risolve tutto... si risolve accettando quella parte Ombra di noi che tanto vogliamo nascondere a noi stessi e agli altri perchè proprio non ci piace, non corrisponde al bel vestito/personalità che indossiamo.

Non comportarsi più come gli altri si aspettano o come noi li abbiamo abituati, non essere più "conformi" a quella maschera non significa Tradirli, nè significa Tradire sè stessi...

Il vero Tradimento è quello che facciamo verso noi stessi quando non assecondiamo la leggerezza del nostro vero sè, quando cerchiamo di rimanere nella gabbia-modello che ci siamo costruiti perchè così pensavamo di piacere agli altri, quando non capiamo che tutto cambia e che se una cosa non funziona più non siamo costretti a continuare a farla...

Una volta che smettiamo di tradirci, una volta che accogliamo con Amore il nostro vero sè, libero da tutte le gabbie-ruolo che gli altri (scuola, lavoro, chiesa, politica, etc) ci hanno costruito intorno, smetteremo finalmente di zittire quel dolore, fisico o non, che ci invia il nostro vero sè, smetteremo di tradirci e cominceremo veramente a dare la giusta importanza alle cose, senza orpelli inutili e senza finzione.

Gli altri capiranno perchè vedranno la nostra felicità e se non capiranno allora vuol dire che non sarà un problema nostro e che la nostra esperienza di strada insieme è completata e allora con Amore auguri loro buon proseguimento mentre Felice e Leggera intraprendi un nuovo sentiero con Cuor leggero e ricco di Amore.

Buona presenza

con Amore

Mary




Personalità e maschere


La personalità è quella maschera che indossiamo da bambini e nasconde sempre più in profondità il nostro vero Io.
La indossiamo quando da piccoli impariamo che per ricevere l'affetto degli altri (soprattutto dei propri genitori) non possiamo essere quello che sentiamo, la spontaneità non è socialmente accettata, ma dobbiamo indossare un bellissimo abito colorato e stirato bene, soprattutto ricoprire alla perfezione i "ruoli" che la società ci intesse intorno e quindi "sei una bambina questo non si fa" "sei un bambino così non va bene" e giù di stereotipi (le brave bambine sorridono e si comportano in modo educato, non parlano come i maschiacci... i bambini non piangono come le femminucce ... etc etc...)

E così veniamo su nascondendo sempre più in profondità le nostre emozioni e modelliamo la nostra maschera/personalità a seconda di ciò che ci viene inculcato....

Mi è venuto in mente un episodio dei Simpson, uno in cui Milhouse si trasferisce in città e quando Bart lo va a trovare è tutta un'altra persona e con i nuovi amici di Milhouse addirittura è Bart ad essere lo sfigato campagnolo... mi ha fatto sorridere come per l'ennesima volta i messaggi sono davanti ai nostri occhi ma ne capiamo il significato solo anni dopo....

Sono andata via dal mio paese d'origine da 15 anni e in diverse occasioni mi sono resa conto di quanto sia diversa da quella che ero allora, ma anche di come sono diversa quando ci ritorno...
è vero che è "normale" che le vicissitudini della vita ci cambiano e che più si gira il mondo più ci facciamo influenzare da culture diverse, ma secondo me c'è qualcosa in più...

Quando si va via dal paese natìo si ha la possibilità di scegliere di lasciare andare la maschera, non è detto che tutti lo facciano e non è detto che i tempi siano tutti uguali, ma secondo me non frequentando quotidianamente più le persone della propria infanzia abbiamo la possibilità di re-inventarci o meglio di scrollarci di dosso la maschera che conoscono i nostri parenti, quella sovrastruttura per cui: " beh ma tu sei solitaria, studiosa, brava, educata, etc etc" "ti ricordi quando ti comportasti così in quella data? ti ricordi quell'evento a scuola, dai nonni, etc etc?" ...

Quando andiamo fuori dalla cosiddetta "zona di confort" per cui se vuoi mangiare ed avere un tetto sopra la testa ti rimbocchi le maniche, succede anche un'altra cosa straordinaria: puoi mettere giù la maschera ed iniziare a fare ciò che ti piace davvero, ciò che vuoi senza preoccuparti che "pare brutto...cosa direbbero i parenti ed i conoscenti... non se l'aspettano da te un comportamento simile, non sei mai stata così"....



La dimostrazione che ciò che dico è vera è che chi come me ha lasciato il paese natìo per diversi anni quando ritorna si sente dire: "sei cambiato/a, non sei più quella/o di una volta"....

Al di là della fortuna (che non esiste perchè è sempre una scelta ;-) ) di aver potuto re-inventarmi e quindi apparentemente essere avvantaggiata rispetto a chi sceglie di rimanere lì dov'è, può cambiare chiunque.... chiunque può e deve mollare la maschera e se non lo fa "con le buone" si ritroverà a farlo "con le cattive" ...

La personalità/maschera spinge tutte le nostre emozioni sempre più giù, sempre più giù e cosa succede?
Si crea una distanza enorme tra la maschera e ciò che Siamo veramente e questa distanza come si colma?
Ad un certo punto iniziamo a stare male, arrivano disturbi fisici più o meno gravi, un malessere psicologico che apparentemente non ci spieghiamo ed ecco che o capiamo che la maschera va grattata via e recuperiamo Chi Siamo e lo diventiamo  o continueremo a ricevere "messaggi" di insoddisfazione del nostro vero Io che chiede attraverso il corpo di essere ascoltato.

Mi ricordo da ragazza ho letto: "Uno nessuno e centomila" di Pirandello, dove il protagonista da un evento banale (la moglie un giorno gli dice che ha il naso storto) capisce che in realtà noi ci vediamo in un modo ma gli altri ci vedono in modo diverso, ognuno ha il suo e quindi va in crisi e non capisce più chi è...

Ecco la domanda è: Chi sono?
Sono la bambina con tutte le caratteristiche con cui mi descrivono i miei? la studentessa "modello"? la nipote? la cugina? l'amica di banco? l'amica di catechismo? etc etc....

Non son quelle maschere lì, non sono quella personalità e sicuramente non lo sono più ora....

Quando e come possiamo cambiare per stare bene? Ora.

Non è mai troppo tardi, Ora è il momento giusto, è il momento per accorgersi che io non sono la maschera di Adulta 38enne che indosso in questo momento,ma Io Sono.

Io sono quest'anima eterna che sta facendo un'esperienza a tempo per sperimentare il tempo, lo spazio, l'Amore, il dolore, la felicità, il contatto fisico, la gioia, l'amicizia, il tradimento e l'abbandono e non c'è Karma da sciogliere o "peccati" da farsi perdonare quando viviamo nell'Ora.

Il più grande complimento che si possa ricevere è: "Non ti ri-conosco più" Se ci capita vuol dire che finalmente abbiamo cominciato ad assecondare il nostro istinto profondo di avvicinarci al nostro vero sè smettendo di indossare la maschera/personalità.

Che bella sensazione pensare di essere Libera in questo momento, che bella sensazione scrollarsi di dosso questo cappotto pesantissimo fatto di "doveri e responsabilità", chi lo dice che per essere Felice bisogna indossare la maschera? chi lo dice che per essere accettati dagli altri bisogna comportarsi in un certo modo che abbiamo imparato da bambini? quello è un modo, non è l'unico e non è il vero.

Noi siamo Amore e quando non ci facciamo incastrare da emozioni basse e ricordi e traumi del passato e pre-occupazioni del futuro realizziamo veramente noi stessi ed allora si che chi ci accetterà sarà prima di tutto la nostra anima e non avremo bisogno di elemosinare Amore dagli altri ma ne avremo talmente tanto noi da donarlo, senza aspettative, ma solo nella Gioia.



Felice Risveglio

con Amore

Mary