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Considerazioni sul Copyright:

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giovedì 10 agosto 2017

Personalità e maschere


La personalità è quella maschera che indossiamo da bambini e nasconde sempre più in profondità il nostro vero Io.
La indossiamo quando da piccoli impariamo che per ricevere l'affetto degli altri (soprattutto dei propri genitori) non possiamo essere quello che sentiamo, la spontaneità non è socialmente accettata, ma dobbiamo indossare un bellissimo abito colorato e stirato bene, soprattutto ricoprire alla perfezione i "ruoli" che la società ci intesse intorno e quindi "sei una bambina questo non si fa" "sei un bambino così non va bene" e giù di stereotipi (le brave bambine sorridono e si comportano in modo educato, non parlano come i maschiacci... i bambini non piangono come le femminucce ... etc etc...)

E così veniamo su nascondendo sempre più in profondità le nostre emozioni e modelliamo la nostra maschera/personalità a seconda di ciò che ci viene inculcato....

Mi è venuto in mente un episodio dei Simpson, uno in cui Milhouse si trasferisce in città e quando Bart lo va a trovare è tutta un'altra persona e con i nuovi amici di Milhouse addirittura è Bart ad essere lo sfigato campagnolo... mi ha fatto sorridere come per l'ennesima volta i messaggi sono davanti ai nostri occhi ma ne capiamo il significato solo anni dopo....

Sono andata via dal mio paese d'origine da 15 anni e in diverse occasioni mi sono resa conto di quanto sia diversa da quella che ero allora, ma anche di come sono diversa quando ci ritorno...
è vero che è "normale" che le vicissitudini della vita ci cambiano e che più si gira il mondo più ci facciamo influenzare da culture diverse, ma secondo me c'è qualcosa in più...

Quando si va via dal paese natìo si ha la possibilità di scegliere di lasciare andare la maschera, non è detto che tutti lo facciano e non è detto che i tempi siano tutti uguali, ma secondo me non frequentando quotidianamente più le persone della propria infanzia abbiamo la possibilità di re-inventarci o meglio di scrollarci di dosso la maschera che conoscono i nostri parenti, quella sovrastruttura per cui: " beh ma tu sei solitaria, studiosa, brava, educata, etc etc" "ti ricordi quando ti comportasti così in quella data? ti ricordi quell'evento a scuola, dai nonni, etc etc?" ...

Quando andiamo fuori dalla cosiddetta "zona di confort" per cui se vuoi mangiare ed avere un tetto sopra la testa ti rimbocchi le maniche, succede anche un'altra cosa straordinaria: puoi mettere giù la maschera ed iniziare a fare ciò che ti piace davvero, ciò che vuoi senza preoccuparti che "pare brutto...cosa direbbero i parenti ed i conoscenti... non se l'aspettano da te un comportamento simile, non sei mai stata così"....



La dimostrazione che ciò che dico è vera è che chi come me ha lasciato il paese natìo per diversi anni quando ritorna si sente dire: "sei cambiato/a, non sei più quella/o di una volta"....

Al di là della fortuna (che non esiste perchè è sempre una scelta ;-) ) di aver potuto re-inventarmi e quindi apparentemente essere avvantaggiata rispetto a chi sceglie di rimanere lì dov'è, può cambiare chiunque.... chiunque può e deve mollare la maschera e se non lo fa "con le buone" si ritroverà a farlo "con le cattive" ...

La personalità/maschera spinge tutte le nostre emozioni sempre più giù, sempre più giù e cosa succede?
Si crea una distanza enorme tra la maschera e ciò che Siamo veramente e questa distanza come si colma?
Ad un certo punto iniziamo a stare male, arrivano disturbi fisici più o meno gravi, un malessere psicologico che apparentemente non ci spieghiamo ed ecco che o capiamo che la maschera va grattata via e recuperiamo Chi Siamo e lo diventiamo  o continueremo a ricevere "messaggi" di insoddisfazione del nostro vero Io che chiede attraverso il corpo di essere ascoltato.

Mi ricordo da ragazza ho letto: "Uno nessuno e centomila" di Pirandello, dove il protagonista da un evento banale (la moglie un giorno gli dice che ha il naso storto) capisce che in realtà noi ci vediamo in un modo ma gli altri ci vedono in modo diverso, ognuno ha il suo e quindi va in crisi e non capisce più chi è...

Ecco la domanda è: Chi sono?
Sono la bambina con tutte le caratteristiche con cui mi descrivono i miei? la studentessa "modello"? la nipote? la cugina? l'amica di banco? l'amica di catechismo? etc etc....

Non son quelle maschere lì, non sono quella personalità e sicuramente non lo sono più ora....

Quando e come possiamo cambiare per stare bene? Ora.

Non è mai troppo tardi, Ora è il momento giusto, è il momento per accorgersi che io non sono la maschera di Adulta 38enne che indosso in questo momento,ma Io Sono.

Io sono quest'anima eterna che sta facendo un'esperienza a tempo per sperimentare il tempo, lo spazio, l'Amore, il dolore, la felicità, il contatto fisico, la gioia, l'amicizia, il tradimento e l'abbandono e non c'è Karma da sciogliere o "peccati" da farsi perdonare quando viviamo nell'Ora.

Il più grande complimento che si possa ricevere è: "Non ti ri-conosco più" Se ci capita vuol dire che finalmente abbiamo cominciato ad assecondare il nostro istinto profondo di avvicinarci al nostro vero sè smettendo di indossare la maschera/personalità.

Che bella sensazione pensare di essere Libera in questo momento, che bella sensazione scrollarsi di dosso questo cappotto pesantissimo fatto di "doveri e responsabilità", chi lo dice che per essere Felice bisogna indossare la maschera? chi lo dice che per essere accettati dagli altri bisogna comportarsi in un certo modo che abbiamo imparato da bambini? quello è un modo, non è l'unico e non è il vero.

Noi siamo Amore e quando non ci facciamo incastrare da emozioni basse e ricordi e traumi del passato e pre-occupazioni del futuro realizziamo veramente noi stessi ed allora si che chi ci accetterà sarà prima di tutto la nostra anima e non avremo bisogno di elemosinare Amore dagli altri ma ne avremo talmente tanto noi da donarlo, senza aspettative, ma solo nella Gioia.



Felice Risveglio

con Amore

Mary

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