"Sii felice con te stesso ed irradierai di luce il mondo."
"La rabbia è una formazione interna che ci fa soffrire
quindi facciamo del nostro meglio per liberarcene.
Agli psicologi piace dire che la si deve “espellere dal
nostro sistema” e parlano di sfogarla, come si arieggia una stanza fumosa.
Alcuni di loro affermano che quando senti sorgere in te
l’energia della rabbia la dovresti sfogare picchiando un cuscino, prendendo a
calci qualcosa o andando ad urlare a pieni polmoni in un bosco. (…) Ora
sappiamo che chi utilizza tecniche di sfogo in realtà sta mettendo in scena la
sua rabbia e sta coltivando una pericolosa abitudine: allena la propria
aggressività.
Noi invece generiamo l’energia della consapevolezza ed
abbracciamo la rabbia ogni volta che si manifesta.
La consapevolezza non combatte la rabbia o la disperazione
la sua funzione è di riconoscerle.
(…) non è un atto di repressione o di lotta, è un atto di
riconoscimento: una volta riconosciuta la nostra collera, la abbracciamo con
molta consapevolezza e tenerezza.
Quando nella stanza fa freddo accendi il termoventilatore e
quello comincia a mandare folate di aria calda; perché si riscaldi l’ambiente
non occorre che l’aria fredda se ne vada, basta che venga abbracciata dall’aria
calda e che si scaldi a sua volta.
Tra i due tipi di aria non c’è alcuna lotta.
La pratica di prendersi cura della rabbia si svolge nello
stesso modo: la consapevolezza riconosce la rabbia, prende atto della sua
presenza, la accetta e le permette di esserci.
La consapevolezza è come un fratello maggiore che non reprime
la sofferenza del fratello minore ma si limita a dire: “Caro fratello sono qui
per te”, lo prende tra le braccia e lo conforta.
La nostra pratica è precisamente questo.
Tratto da: “Spegni il fuoco della rabbia” di Thich Nhat Hanh
" ... La respirazione, gli esercizi di rilassamento e
le tecniche di libertà emotiva alleviano i sintomi (della rabbia n.d.r.), ma
nessuna di esse offre una cura definitiva. (…) Per me la rabbia uccide, e
basta. Se non uccide il nostro corpo, uccide la nostra capacità di essere
creativi. Ed è questo il vero scopo della vita: essere creativi.
La rabbia non è mai salutare, non è mai positiva e non è mai
giustificata. Molti libri, seminari, filosofi e cosiddetti esperti della
personalità umana sostengono che la rabbia sia una risposta naturale, biologica
e psicologica legata alla sopravvivenza umana e all'evoluzione della specie.
Per quanto accetti tale punto di vista, e per quanto possa capire perché alcuni
hanno certe convinzioni, non concordo tuttavia con nessuna di esse. Dal punto di vista spirituale, prospettiva
che implica una visione basata su ciò che è assolutamente vero, la rabbia non è
mai salutare, naturale o utile.
Anch'io in passato mi arrabbiavo, mi arrabbiavo molto e
giustificavo la rabbia degli altri. Ma dopo un po' mi sono reso conto che era
debilitante e controproducente. Ho realizzato che la rabbia è nemica di una
vita pacifica, soddisfacente e completa. Essa annienta la capacità di creare
rapporti ricchi di significato e di lavorare bene in modo costante. Se anche tu
credi che la rabbia sia necessaria, ti chiedo solo di fermarti un momento e
riflettere profondamente per vedere se riesci a percepire come essa ostacoli il
tuo stesso benessere e appagamento, e come essa influenzi l'appagamento e il
benessere di coloro che ti circondano. ..."
Tratto da : “Non ti arrabbiare, diventa saggio” di Mike
George
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"Ricorda, la felicità non è una dipendenza, è una decisione.
La felicità non è una
destinazione, è il viaggio.
La felicità non è una
conquista, è il modo per arrivarci.
La felicità non
aspetta mai, è adesso o mai più.
Non indugiare oltre.
Sii felice adesso.
Il mondo attende la
serenità del tuo sorriso, la pienezza del tuo cuore l'eco della tua
risata".
(Mike George)
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